Mar 7, 2013

RICETTA: INSALATA DI FINOCCHI, MELE, RUCOLA E MANDORLE



Tre giorni di temperature un po' in rialzo e già mi è venuta voglia di piatti primaverili. Peccato che il giorno dopo aver fatto la spesa abbia cominciato a piovere e sia arrivata un'atmosfera novembrina. Dato che ormai mi ero procurata tutti gli ingredienti, ho deciso di farmi lo stesso il piatto che avevo in mente.

Si tratta di un piatto semplicissimo, molto fresco, che può essere proposto come antipasto o contorno durante una cena estiva oppure mangiato come pranzo leggero. 

Ingredienti per 2 persone: 

  • Una mela
  • Un finocchio 
  • Un vasetto di yogurt greco o yogurt bianco intero
  • Una manciata di rucola
  • 40 gr di mandorle
  • Un dattero grande o due medi (facoltativo)
  • Olio extravergine d'oliva



Step 1) Tagliare a cubetti piccoli la mela, il dattero, il finocchio, mettendo da parte i ciuffetti. Spezzettare le mandorle e farle saltare in padella un paio di minuti con un pizzico di sale. Tagliare la rucola.


Step 2) Mescolare finocchio e mela e metterli sul fondo della ciotola da portata. Sovrapporre lo yogurt e guarnire con mandorle, dattero e i ciuffetti di finocchio. Condire con un filo d'olio.
Si possono anche aggiungere foglioline di menta per un effetto extra fresco.


Semplice, no? "Montata" in un vasetto di vetro con tappo può essere portata al lavoro o ad un pic-nic. Altrimenti, servita in bicchieri o coppette di vetro, è un piatto grazioso da servire durante una cena estiva. Le amiche a dieta apprezzeranno la leggerezza del piatto! 


Bon appétit!

Mar 5, 2013

RECENSIONE: HBO "GIRLS"



Hannah riceve dai genitori esasperati "un'ultima spintarella" verso l'indipendenza. In altre parole: "No. More. Money".
Questo è l'inizio di Girls e, ironicamente, il sunto perfetto della serie, una serie che, devo confessare, amo follemente, è una droga. La ragione non la saprei spiegare e forse non la dovrei cercare, considerando che Girls sembra una rappresentazione, più triste e cinica, ma piuttosto accurata della mia vita.

Girls o si ama perdutamente o si odia follemente. Non esiste via di mezzo.




La trama segue la vita di Hannah, una ventenne congelata in una sorta di prolungata adolescenza, e delle sue amiche. Hannah non ha ben chiaro chi è, cosa vuole, da chi lo vuole o qual è il suo posto nel mondo; cerca di diventare scrittrice, ritiene di essere: "La voce della sua generazione. O perlomeno una voce. Di una generazione" ma non si sforza troppo per esserlo. Hannah non è la povera vittima dei genitori egoisti che preferiscono comprarsi una casa al lago anziché aiutare la figlia a sopravvivere in questo spietato periodo economico dominato dalla precarietà: Hannah vive in un appartamentino neanche tanto angusto a New York, scrive i suoi pensieri su un Macbook Pro, telefona con un Iphone e indossa abiti Prêt-à-Porter che magari non le staranno benissimo (ci vorrebbe un intero post, o meglio, un centinaio di post su quello che indossa Hannah) ma che certo non compra al banco del mercato.  Hannah ha tre amiche che, in misura diversa, condividono i suoi problemi:

  1. Marnie sembra essere quella con la testa più sulle spalle ma di fatto è tanto persa quanto la sua migliore amica. Vorrebbe raggiungere un generico "successo" a cui non riesce a dare forma, per questo è attratta da uomini che rappresentano l'ideale a cui aspira. Il fidanzato storico la repelle ma non riesce a lasciarlo se non "grazie" ad Hannah. Dopo averlo lasciato forse lo vuole indietro. Forse no. Forse è gelosa della nuova fidanzata di lui. In realtà no. In realtà è di nuovo attratta da lui quando lui fa i soldoni vendendo una app per cellulari ideata pensando a lei (serve per costringersi a NON chiamare chi non si dovrebbe chiamare: ex morosi, ex datori di lavoro, ex amici, ecc).
  2. Jessa è l'amica bohémienne, imprevedibile, viaggiatrice, in costante fuga dalle responsabilità e dalla vita. Tra la prima e la seconda stagione si sposa con uno yuppie, solo per divorziare dopo un paio di mesi. Ha un rapporto difficile col padre che, di fatto, le ha trasmesso l'irresponsaiblità e l'incapacità di prendersi cura di sè e di chi la circonda.
  3. Shoshanna è la più giovane (21 anni) tra le ragazze ed è il personaggio meno definito del gruppo; è una ragazza naive, innocente, dolce e ancora piena di fiducia nel futuro. Rappresenta una generazione cresciuta a suon di televisione e interpreta la sua vita attraverso stereotipi televisivi. Parla,  parla, parla a macchina facendo paragoni tra la sua vita e Sex and the city usando citazioni prese dalla cultura pop più becera.

Le ragazze, con la parziale eccezione di Shoshanna, sono essenzialmente poco simpatiche, un po' maleducate (un BEL PO' maleducate in svariate occasioni), ciniche, inopportune e dicono quasi esclusivamente cose che nessuno vorrebbe sentirsi dire. Da nessuno. 



La serie è generalmente etichettata come "comedy"; in effetti, se è vero che la trama e le singole storie hanno ben poco di allegro, la comicità sorge involontaria proprio per l'impressionante escalation di avversità che le ragazze si trovano ad affrontare.
Farò un esempio. Prendiamo la protagonista. Hannah non ha il fisico tipico da eroina di serie televisiva: è grassottella, senza seno, capelli anonimi (no onde setose e lucide alla Pantene, per intenderci) e un viso assai ordinario. In più non fa granché per valorizzarsi.



In due serie le succede che:

  • I genitori  la privano del sostentamento economico.
  • Il ragazzo con cui esce non è esattamente un gentiluomo (mentre lei gli racconta delle sue disavventure finanziare lui la conforta mettendola a pecorina e tentando di prenderla "dal buco sbagliato").
  • Perde il posto di lavoro (non retribuito) quando chiede di essere assunta regolarmente.
  • Scopre di essersi presa una malattia venerea dall'ex moroso del liceo.
  • L'ex moroso in questione le confessa di essere gay e di averlo capito PROPRIO stando con lei. 
  • L'ex moroso gay la ringrazia di avergli aperto gli occhi.
  • Perde un lavoro perché molesta il proprio capo (anziano e sovrappeso ma simpatico) con l'intento di denunciarlo per molestie (!!!).
  • Litiga con Marnie che se ne va di casa .
  • Viene derubata mentre dorme in metro.
  • Scopre che il nuovo coinquilino (l'ex moroso gay) ha fatto sesso con Marnie e la prende molto sul personale.
  • Butta fuori il nuovo-coinquilino-ex-moroso-gay.
  • Soffre di cistite.
  • Viene abbandonata da Jessa dopo averla accompagnata a visitare i suoi genitori in un paesino sperduto.
  • La stazione in cui si trova è talmente piccola che non ha un gabinetto (nè una vera stazione se è per questo) e intanto sta soffrendo di cistite.
  • Soffre di disturbi ossessivo-compulsivi.
A tutto questo va ad aggiungersi un carattere che è l'apogeo dell'autoindulgenza e dell'egotismo che si esprime essenzialmente in odio verso sè stessa.



Sicuramente dimentico qualcosa. Rileggendo la lista rimango io stessa esterefatta di come una serie del genere possa farmi sorridere. Eppure, provare per credere.


Vale dunque la pena di guardare Girls?

La mia risposta è sì. Tolte le situazioni insane e controverse ti accorgi che lo show ha un suo perché, è divertente e cinico in un modo che ricorda "La versione di Barney" e fa una serie di osservazioni veritiere e spesso profonde sulla generazione di ventenni che si trovano davanti un futuro senza promesse, senza sapere chi sono e con la certezza che faranno molta più fatica dei propri genitori per ottenere molto meno di loro. E tuttavia si aggrappano alla speranza di "vivere il songno". Cosa sia questo sogno, però, ancora non l'hanno capito.

Mar 3, 2013

TUTORIAL: KIRIGAMI PIANO BIRTHDAY CARD

Una versione più recente. Così vedete
un'alternativa di finitura.


Quando si è in ristrettezze economiche imparare a farsi i biglietti d'auguri a mano si rivela un bel risparmio, soprattutto a Natale. Certo, bisogna perderci un po' di tempo e avere qualche bella idea però spesso ne vale la pena. A meno che non siate come mio fratello, che si limita a scrivere con l'uniposca il nome del destinatario in "bella calligrafia" sul pacco ed è a posto così: "Che tanto i bigliettini io li butto sempre via!". Se siete così questo tutorial non vi serve. Personalmente, quando ricevo un bigliettino particolarmente bello lo conservo, un po' per ricordo un po' perché penso di scopiazzarlo ehehe.

Un'amica, questo fine settimana, ha pensato bene che, accidenti, l'indomani tutto sommato aveva proprio voglia di festeggiare il proprio compleanno. In questo modo, a me e i miei amici sono rimate circa 24 ore di tempo per decidere cosa regalarle e quanto spendere a testa. Da bravi neolaureati, disoccupati, precari impoveriti e un po' costretti dal poco preavviso, abbiamo deciso di prendere un regalo migliore risparmiando sul biglietto  (forse siamo solo un po' taccagni). Alla fine ho pensato di confezionare qualcosa a mano da accompagnare al pacchetto.

Il risultato è questo: 

Il pentagramma è fatto maluccio, lo so, però avevo
poco tempo, ancora meno pazienza e una di quelle
penne con la punta troppo sottile che se vuoi fare il
tratto spesso devi passarci sopra 2 o 3 volte.


L'idea, confesso, non è originale: arriva, of course, da san google; ho digitato: "birthday cards popup" alla ricerca di ispirazione e, tra i vari risultati papabili, ho pensato che il piano fosse il più semplice.
Se si ha un minimo di dimestichezza col kirigami, l'antica arte ninja del tagliare e piegare la carta in modo da darle forme tridimensionali, infatti, si nota subito che la struttura a piano è piuttosto facile da sia disegnare sia tagliare. Non certo come questa cosa qui: 

Se sapessi fare una cosa del genere forse avrei già un lavoro.
O forse no. Forse sarei un monaco amanuense. O una persona 
con un po' troppo tempo libero. 

Bando alle ciance, ecco come fare il pianoforte kirigami in quattro, semplici passi. 

Materiali:
  • due fogli di cartoncino a contrasto di cui uno proporzionalmente ridotto. 
  • Squadrette. 
  • Matita. 
  • Gomma. 
  • Colla (occhio che non sia una colla acquosa altrimenti il cartoncino diventerà ondulato e rovinerà il risultato finale).
  • Taglierino. 
  • Penne, pennarelli, glitter, ecc, se volete decorare il lavoro.
NB: Per evitare di rigare la scrivania basta piazzare dell'altro cartoncino spesso a proteggere la superficie.


Step 1) Prendiamo il cartoncino più piccolo disegniamo lo schema del pianoforte. In alternativa si può stampare il template che c'è qui sotto su un foglio di carta sottile, attaccarlo con dello scotch di carta (passatelo due volte sulle mani prima di attaccarlo ai fogli, per ridurre un po' l'appiccicosità) e rimuoverlo dopo aver effettuato i tagli. Se decidete di copiare il disegno attenti a non calcare troppo la matita, altrimenti sarà difficile cancellare bene. 

Ecco qua il template fatto a mano da moi.
Cliccate per ingrandire.
Potete stamparlo o copiarlo. Fate vobis.
Rispetto al template funziona così: 
  • linee continue --> tagliare
  • linee tratteggiate --> piegare a valle
  • linee puntinate --> piegare a monte
  • linea tratteggio grosso --> è dove si piega il foglio in due
Per facilitare la fase di piega, effettuiamo il cosiddetto "mezzo taglio" che consiste nel passare la punta del taglierino, incidendo ma non tagliando, sulla parte a monte delle parti da piegare. 


...ed ecco il mio capolavoro. A dire la verità il disegno sopra
l'ho fatto parecchio dopo perché questo non si capiva.


Step 2) Dopo aver tagliato seguendo il template, pieghiamo il foglio, un tasto alla volta. Quando abbiamo finito, cancelliamo il disegno a matita.



Ci vuole un po' di pazienza ma il risultato è appagante!

Step 3) Girato il foglio, passiamo la colla non vinilica su tutta la superficie che non fa parte della tastiera poi incolliamo il cartoncino bianco al cartoncino colorato. 


Step 4) L'ultima fase, facoltativa, sono i ritocchi. Potete mettere una scritta, aggiungere decorazioni oppure lasciare semplicemente il kirigami pulito ed elegante. Io ho ritagliato e disegnato alcune note e ho aggiunto un generico "Happy birthday".
Il bigliettino a cui mi sono ispirata è più sobrio, come potete vedere, ciò non toglie che possiate sbizzarrirvi.


Non si tratta di un lavoretto particolarmente difficile però richiede tempo e un po' di pazienza. Diciamo che è anche un buon progetto se volete avvicinarvi al kirigami con qualcosa di semplice ma non banale. Inoltre, se avete amici musicisti o amanti della musica in generale, questo è un bigliettino super appropriato per ogni occasione. 

Che ne pensate? Anche voi siete dei taccagn... ehm degli artisti che amano personalizzare i biglietti per gli amici? Condividete i vostri così posso copiar... ehm lodarvi!

Alla prossima, Alice